Il segreto comincia in vigna

 
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L’uva: il Moscato bianco

Il vitigno del Moscato bianco è una varietà aromatica a bacca bianca. Ha grappoli di media grandezza, cilindrici o piramidabili, con acini sferici dalla buccia sottile, di tipo giallo verde o giallo dorato/ambrato se esposti al sole. I vigneti sono costituiti da fitti filari, posti in aree collinari soleggiate fino a oltre 500 mt. di altezza.

Il vino Moscato a Canelli fin dal 1600

Canelli è storicamente produttrice del Moscato d’Asti, il vino prodotto con l’uva Moscato, arrivata in Piemonte nel XIII secolo e diffusasi in tutta la regione.

Fonti indicano che nel 1600, quando la coltivazione del vitigno si registra ormai quasi esclusivamente nella zona di Canelli e nei Comuni limitrofi, si produce un vino bianco dolce, più o meno vivace, padre dell’attuale Moscato d’Asti. I primi studiosi di viticoltura e ampelografia identificano il “Moscato Bianco di Canelli” come vitigno autoctono della zona, sottolineandone il pieno adattamento e l’indissolubile legame all’area.

Come si produce?

Dalle uve si ottiene per soffice spremitura un mosto che una volta reso limpido viene mantenuto dolce a bassa temperatura sino al momento della fermentazione in autoclave, secondo il metodo Martinotti o Charmat. La fermentazione è parziale, sino a circa 5 gradi d’alcol, mantiene quindi una naturale dolcezza dovuta ai propri zuccheri. Non è addizionato di zuccheri né di C02.

 

Perché la docg Canelli è così speciale

Da sempre sulle colline di Canelli l’uva Moscato bianco è stata impiegata per produrre il vino Moscato, il Moscato d’Asti. Perché allora il Canelli è così speciale'? Ecco le condizioni più restrittive rispetto a quelle per la produzione del “Moscato d’Asti” docg, raccolte nel disciplinare della nascente docg “Canelli”.

01. TERRITORIO ristretto

il territorio è più ristretto di quello del Moscato d’Asti. Se i Comuni del Moscato d’Asti sono xx e l’attuale sottozona “Canelli” ne prevede già soli 23 Comuni, la nascente docg ha ridotto ulteriormente l’area di produzione, comprendendo ora solo 18 Comuni, compresi tra Langhe e Monferrato, nelle province di Asti e Cuneo.

02. L’UVA MIGLIORE

Sono ammessi solo i migliori vigneti di collina. Sono esclusi i vigneti di fondovalle e poco soleggiati: l’altimetria deve essere compresa tra 165 metri e 500 metri; oltre i 400 metri i terreni esposti a nord con pendenza superiore a 25% sono esclusi. Le rese sono più basse: 95 q/ettaro invece di 100 e gradazione minima del vino di almeno 12 gradi.

03. VENDEMMIA a mano

La vendemmia, che si fa tra fine agosto e la prima metà di settembre, deve essere rigorosamente a mano. Non è consentito l’impiego delle macchine raccoglitrici.

04. LA RISERVA

Il Canelli esprime al massimo le caratteristiche tipiche del Moscato bianco per essere consumato fresco nel giro di un paio di anni dalla vendemmia. Allo stesso tempo rivela, oltre i 30 mesi di accurato affinamento, un aspetto del tutto inedito, sconosciuto e sorprendente di evoluzione e di nuove sensazioni degustative.

 
 
 
 

Le sensazioni che regala il Canelli

ASPETTO

Alla vista il Canelli si presenta cristallino, brillante e delicatamente effervescente. Il colore va dal giallo paglierino tenue al giallo oro intenso, ricorda le uve mature di provenienza, con tonalità che si accentuano con l’affinamento.

Al naso

Il profumo è aromatico, tipico dell’uva Moscato bianco, intenso, complesso e fine. Si riconoscono sentori di agrumi e fiori bianchi, di rosa selvatica, di pesca bianca e frutta gialla, talvolta di salvia e muschio. Con l’affinamento il Canelli può evolvere con aromi di frutta matura e candita, vegetali e minerali. Nel tempo le note aromatiche floreali-fruttate fresche lasciano spazio a quelle di idrocarburi, spezie fresche, balsamiche. 

In Bocca

In bocca è effervescente e consistente, mai stucchevole grazie ad uno straordinario equilibrio tra parte zuccherina e acidità che regala un ingresso dolce e un finale sempre fresco, intenso e persistente.

 
 
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